Legatura cartone avorio, cm 17,8 x 10,3, pp 180, marca tipografica al frontespizio, finalino decorato. Esemplare in barbe.
Antonio Nebbia (1723 – 1786) ha lavorato per anni presso molte famiglie gentilizie.
Nel 1779 ha pubblicato per la prima volta un ricettario dal titolo “Il Cuoco Maceratese”.
Il libro ricalcava l’impostazione della cosiddetta Grande Cuisine, che, dopo la Francia, stava conquistando il gusto della vecchia Europa. La rivoluzione sociale e politica dell’Illuminismo influenza anche la cucina. Per la prima volta Nebbia sviluppa una gastronomia per le nuove classi sociali e fissa le regole moderne dell’alimentazione. Il libro ebbe uno straordinario successo e venne venduto in tutta Italia per oltre un secolo fino all’avvento dell’Artusi.
“Il Cuoco Maceratese” è anche un manuale di cucina completo, che secondo le intenzioni dell’autore avrebbe dovuto insegnare a cucinare “ogni sorta di vivanda”. Le ricette sono redatte in modo chiaro, con grande professionalità e una notevole esperienza. È molto interessante anche l’aspetto di «non sprecco» che scaturisce dalle ricette: Nebbia aggira i condizionamenti dell’indigenza materiale e utilizza e ricicla tutto il possibile alimentare. Cucinare rappresenta per lui la vera economia della vita quotidiana e per questo “Il Cuoco Maceratese” testimonia bene il costume di un’epoca. Per la storia della gastronomia Nebbia rappresenta un punto fermo, non solo per la cucina regionale, ma per la nuova consapevolezza di alimentazione nazionale.
Westbury 159 – Paleari-Hennsler 1781 – Auction Lambert 146 – B.ING 1346.